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ALESSANDRO BORGHI E ANDY LUOTTO PROTAGONISTI DELLA SERATA AL GASOMETRO

 Andy Luotto, ha invitato nella sua “seconda casa”, quella di Riva Ostiense, ai piedi del Gasometro, dove è in corso la rassegna culturale estiva Gasometro 2016, volti noti, influencers e importanti firme del giornalismo per una serata speciale nel suo “Là”, un ristorante “a tempo determinato”. 

 Nel menu della serata: Humus con crudité, Frittate alle verdure, Insalata di riso, Panzanel Là, Porchetta, Alette di pollo in agrodolce e Dessert. Tra gli ospiti personaggi dello spettacolo quali l’attrice Isabel Russinova, il conduttore televisivo Pino Strabioli, l’attrice Mita Medici, l’attore Francesco Stella.




A pochi metri di distanza anche Alessandro Borghi, che era ospite della rassegna culturale in occasione della proiezione del film “Suburra”, tenutasi in simultanea. L’attore è stato intervistato dal duo di Youtubers Actual poco prima della proiezione per raccontare la sua “Suburra”.

A dieci anni dal tuo debutto cos'è cambiato in Alessandro?

 E' cambiato che più il tempo passa e più mi innamoro follemente di questo mestiere. Questo accade in maniera direttamente proporzionale alla possibilità che mi danno di poterlo fare nella maniera che ho sempre sognato. All'inizio c'è la gavetta, che esiste in ogni campo, e questa ti serve da palestra per avere gli strumenti per poter affrontare ruoli al fianco di grandi attori. Quando mi hanno detto che avrei dovuto recitare con Pierfrancesco Favino ed Elio Germano, infatti, avevo una tensione enorme. Non so spiegarlo, ma sento che più il tempo scorre, sempre meno dipende da te; è come se ci fossero delle cose che devono funzionare, a prescindere dall'impegno che devi comunque sempre mettere.

  

Quando è stato quell'attimo preciso in cui hai pensato di voler diventare attore?

 In realtà la prima volta che mi è venuta in mente era sul set di "Distretto".

 

E chi ti ha proposto quel ruolo?

Ho conosciuto per caso, per strada, quello che sarebbe divenuto il mio agente. Mi ha detto che  erano alla ricerca di un attore e mi chiese di fare un provino. Io gli risposi di no, pensa che io volevo fare il pugile o il commercialista. Invece sono andato, mi hanno preso, ho cominciato e ho scoperto che quella dimensione mi piaceva. All'inizio era solo curiosità; poi con il tempo, tra esperienze e differenze, passano dieci anni e aumenta la tua consapevolezza.

  

E tra altri dieci anni?

 L'unica cosa che mi piace pensare, e me lo auguro, è che sarò ancora qui a fare questo mestiere. Per me questa è diventata la mia vita. Quello che mi tiene vivo è la mia voglia di girare. Probabilmente ci sarà nei prossimi anni più probabilità di fare cose belle: l'anno scorso, secondo me, si è aperto un filone molto importante per il cinema italiano. E, se siamo furbi, questo potrebbe essere una svolta.

 

 Tra Vittorio di Non essere cattivo e Numero 8 di Suburra, ti senti più uno o l'altro?

 Più Vittorio, ma quello della seconda parte del film. Più che altro per la sua visione della vita e per la sua sensibilità. Non nella sua interezza, ovviamente, ma in parte si assomiglia di più. Numero 8 non ha niente di me. Forse solo il sacrificio d'amore finale rientra più nelle mie corde.

  

Un attore che prendi come modello.

Ce ne sono tanti, ma soprattutto Leonardo DiCaprio: un esempio vivente di come si deve fare questo mestiere. Spazia tanto, non sbaglia mai, ha un grande curriculum, è molto interessante. E' figo.



Andy Luotto, anche questa volta, ha contagiato tutti con la sua passione tra i fornelli e la sua verve ironica. Il cuoco oggi lavora al neonato progetto di Luotto Factory con una squadra che è la stessa con cui ha aperto il suo nuovo tempio della cucina. Nel cuore di Roma: il Ristorante Là. Qui la cucina è semplice, gustosa e “meridionaleggiante”, si rifà alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti.

Della cucina, inizialmente hobby oggi grande professione, sempre fatta col cuore, lui è sempre stato un maestro. Attraverso questa, infatti, ha sempre donato affetto e sorrisi ad amici, familiari, conoscenti. Il colore preferito? Il giallo, colore del sole. L’ingrediente fondamentale? L’olio extra vergine di oliva, spina dorsale della dieta mediterranea e della sua cucina.



La Riva Ostiense si conferma così il punto di riferimento dell’estate capitolina: circa cento gli appuntamenti totali della rassegna culturale, che si alternano tutti i giorni, fino a sabato 17 settembredalle 18:30 fino alle 4 del mattino. Il“Gasometro”, che si avvale della direzione di Edoardo Frullini, Nico Di Crescenzo e Andrea Paolotti per l’arte e di quella di Daniele Frullini per la musica, offre così, tutti i giorni, divertimento e cultura fra teatro, cinema, spettacoli, musica live, dance, sport, arte. “Core d’acciaio”: è questo lo slogan di questa quarta edizione.


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