Colette, Notte Bianca, Viticci
La prosa di Colette è profonda e passionale. Con la franchezza che la contraddistingueva, dichiarò che “l’amore non è un sentimento onesto”. Era ranata, intelligente, emancipata. Scrittrice eclettica, giornalista, sceneggiatrice, talvolta esperta di estetica e audace artista di music-hall. Alla “woman in control” di Max Mara, si aggiunge un tocco di stile Belle Époque, di glamour demi-monde e di sensualità.
Moderna, sobria, eppure profondamente evocativa: Max Mara è per la moda quello che Colette è per la letteratura.
Le fotografie in bianco e nero che ritraggono le bellezze della Belle Époque nel Bois ispirano look eleganti e con un’anima.
La silhouette ovoidale di influenza giapponese degli anni ’10 ispira nuovi cappotti, talvolta con maniche a kimono, talvolta con un ampio volume sul retro. Sono realizzati in compatto melton di cashmere e in soce doppio tessuto di cammello e alpaca, oppure lavorati a maglia con bordi finiti al laser. Lunga o corta, la silhouette è sottolineata da un’ampia fascia in maglia in vita, abbinata a una cintura, come fosse un’obi. Borse in morbida pelle con fibbia stilizzata completano il look.
Colette disse: “Esistono intenditori di blu proprio come esistono intenditori di vino”. Max Mara propone un navy inchiostro scuro e un cobalto da abbinare al nero corvino e al grigio fumo.
Colette si vestiva spesso da uomo. Il suo bellissimo alter ego, Chéri, sfoggia grandi classici: impeccabili cappotti da uciale, caban e le immancabili giacche Max Mara.
Scene ambientate in un boudoir in forte penombra ispirano camisoles, splipdress e Teddy. Interpretati in drap, in flanella e in tweed con cuciture a vista diventano un seducente contrappunto al look urbano di Max Mara. Delicati volant donano nuova femminilità alle gonne e agli abiti a tunica. Pyjamas svolazzanti e fluide vestaglie in flanella, o in soce velluto blu notte, danno un nuovo significato al giorno e alla sera; quando cala la notte, il luccichio di cristalli blu e neri sottolineano la loro rigorosa geometria.
Colette descriveva nel dettaglio la scrupolosa beauty routine dei personaggi dei suoi scritti: l’outfit scelto per suscitare complimenti, il leggero velo di cipria, il rossetto o lo smalto: quei piccoli ritocchi che generano la magia. A chi è destinata questa attenta cura del proprio aspetto? È Colette stessa a dircelo: “Bellissima? Per chi? Ma come, per me stessa, ovviamente.” e Max Mara non può che essere d’accordo.
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