L’Accademia Costume & Moda porta sul palco del Teatro Quirino le creazioni firmate da sei giovani costumisti per “La Signora delle camelie”. In scena dal 27 febbraio all’11 marzo 2018 con la regia e l’adattamento scenico di Matteo Tarasco, il testo, interpretato da Marianella Bargilli, Ruben Rigillo, Silvia Siravo e con Carlo Greco, rilegge il classico di Dumas Fil per restituire un’immagine del mondo vividamente controversa.
Per la realizzazione dei costumi, Alessia Carraturo, Pamela Lisi, Elena Pellegrini, Catalin Bogdan Pulbere, Manuela Randis e Marialidia Storace, coordinati dal Maestro Andrea Viotti, hanno lavorato a stretto contatto con il regista e con i professionisti della Sartoria Farani, dove ogni capo è stato confezionato.
Sviluppato in sinergia con il Teatro Quirino, il Final Work degli studenti del corso di Diploma Accademico di I livello in Costume & Moda, sottolinea il legame di continuità tra Didattica e Lavoro e si inserisce, a più ampio respiro, in un Progetto-Costume, unico in Italia di cui l’Accademia si sta fa promotrice. Attraverso questo Progetto, l’Accademia permette ai giovani costumisti di fare un’esperienza reale all’interno di una produzione.
Come già successo con gli allievi del Master di I Livello AA 2016/2017 per “La Bella Addormentata” lo scorso Dicembre al Teatro Massimo di Palermo, così anche i ragazzi del Triennio hanno avuto la possibilità di interfacciarsi con diverse professionalità: spoglio, ricerca e analisi, bozzetto e tessuti, budget, rapporti, taglio, costruzione, lavorazione, confezione. Il Progetto nasce con un duplice obiettivo: professionalizzare il percorso formativo degli studenti e raccontare, scoprire e far scoprire per preservare e valorizzare le artigianalità del mondo del costume, sartorie e laboratori, che rendono Roma una eccellenza internazionale per tutte le produzioni legate allo spettacolo.
Un’attenta ricerca storica, in armonia con l’adattamento scenico, ha permesso ai sei neo- costumisti di approfondire la conoscenza dei tessuti e dei materiali tipici della moda francese del 1847. A questa si è unito un tocco di libera interpretazione, che porta in scena un can-can contemporaneo, vero divertissement sia per il design del costume che per il pubblico.
Musiche: Mario Incudine | Luci: Luigi Ascione | Una produzione GITIESSE ARTISTI RIUNITI
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